A primo acchito la tipologia di posa del parquet sembrerebbe una scelta facile, ma coloro che l’hanno già dovuta affrontare saranno perfettamente a conoscenza dei mille dubbi e indecisioni che sorgono proprio in quel momento. Oltre al colore e alle dimensioni del parquet è importante infatti non sottovalutare il layout, ecco quindi un aiuto per la vostra scelta finale.
I tipi di posa
Per cominciare prendiamo conoscenza di quali siano i tipi di posa disponibili sul mercato per avere un quadro completo e, perché no, per scoprire alternative nuove che non avevamo mai considerato.

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La posa a correre
Questo tipo di posa ad oggi rimane la più utilizzata, dal layout semplice e modesto, la posa a correre, anche chiamata “posa a tolda di nave” o “posa all’inglese”, consiste nella disposizione delle assi (o dei listoni) di legno in maniera sfalsata e irregolare tra loro. Non è necessario che le assi siano tutte della medesima larghezza, un parquet multiformato infatti è l’ideale per non scartare nessun pezzo. Solitamente per questa posa si mantiene uno sfalsamento che va dai 20 ai 40 cm tra un listone e l’altro. La posa a correre è considerata una posa dritta.
La posa dritta accostata
Un’altra posa dritta è quella definita come accostata. A differenza della precedente posa a correre, in questa posa la dimensione delle assi è la stessa, sia in lunghezza sia in larghezza. I listoni vengono affiancati l’uno all’altro senza essere sfalsati per dare origine a un disegno preciso e ordinato.

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La posa a spina di pesce
La posa a spina di pesce si divide ulteriormente in quella italiana e in quella ungherese. La differenza sostanziale di queste due tipologie risiede nell’angolazione:
- la spina italiana predilige la disposizione dei listoni secondo un’angolazione di 90 gradi, ottenendo una combinazione che prevede l’accostamento della testa del primo elemento con il lato del secondo.
- la spina ungherese invece preferisce un’angolazione compresa tra i 45 e i 60 gradi per il taglio del lato corto dei listelli.
I parquet a mosaico

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Quale layout scegliere
La scelta del layout dipende dall’effetto finale desiderato e dallo stile scelto per il proprio ambiente. Per un effetto sofisticato ma allo stesso tempo accogliente risulta particolarmente indicato il parquet a spina italiana, in grado anche di ingrandire otticamente lo spazio. Un tono regale che richiama i palazzi storici e le residenze più prestigiose è la posa a spina ungherese, ampiamente utilizzato in questo tipo di fabbricati tale posa accentua la geometria direzionale del parquet. Per discostarsi dal stile classico contemporaneo della posa a lisca di pesce è preferibile optare per una posa dritta accostata, utilizzata perlopiù negli ambienti contemporanei. I parquet a mosaico sono invece perfetti per uno stile che richiami fortemente quello classico.

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Gli accorgimenti
I tagli delle doghe influiscono notevolmente sul risultato finale, ecco perché si tende a tagliarle il meno possibile quando si vuole puntare sul pavimento. Eccessivi tagli infatti renderebbero lo spazio disomogeneo, disordinato ed esteticamente poco pensato e curato.
Tendenzialmente lo stesso tipo di posa si mantiene per l’intera abitazione, vale a dire per tutte le stanze, per un effetto omogeneo. I cambi di verso non sono vietati, ma preferibili per interni di elevate dimensioni.
Per ambienti di piccole dimensioni sono adatti listoni di dimensioni ristrette, a differenza di ambienti più grandi in cui possono essere inseriti listoni più larghi.
Per gli ambienti di dimensioni ridotte come i corridoi e i disimpegni, è bene utilizzare assi lunghe che definiscano morfologicamente l’ambiente. Una posa orizzontale infatti rischierebbe di far sembrare lo spazio otticamente pesante e massiccio.
A proposito di direzionalità della posa, una posa orizzontale permette di allargare visivamente l’ambiente, una posa verticale invece di slanciarlo e renderlo più profondo.

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La luce
Spesso la luce può essere un ottimo aiuto per la scelta della direzione del parquet. Posizionare infatti le doghe verso la fonte di luce naturale aiuta a nascondere i punti di giunzione e altre irregolarità, ottenendo dunque un effetto uniforme e omogeneo. In tal modo inoltre verranno valorizzate le venature del legno.
Qualora avessimo a disposizione un balcone o un terrazzo, attraverso il posizionamento delle assi verso uno di questi ultimi, l’ambiente potrebbe risultare otticamente più ampio e profondo conferendo continuità con l’esterno.